TECNOLOGIE DIGITALI E MEDICINA, IL PUNTO D’INCONTRO
Oggi la parola d’ordine in ogni comparto industriale, turistico culturale o medico è diventata digitalizzare. E’ facile capire il perché, i vantaggi in termine di tempo, spazio e precisione, l’assoluta padronanza e velocità della trasmissione delle informazioni e la capacità delle tecnologie di modificare radicalmente il modo di operare e di diminuire il rischio di errore, è indubbia e oramai certificata a vari livelli. Ma quali sono i pericoli della tecnologia e come è possibile riuscire ad approcciarla in modo sostenibile?
Dobbiamo necessariamente fare una breve premessa, ogni cambiamento, ogni nuova tecnica o ogni modifica dei paradigmi sui quali fondiamo il nostro sapere è normalmente vissuta come una esperienza negativa, che, al primo approccio, porta a sostenere l’inefficacia di ciò che sta modificando il nostro operato. La tecnologia soffre ulteriormente di una barriera all’ingresso dovuta al fatto che normalmente si tratta di utilizzare macchinari o “hardware” che di per se sono fattore discriminante e di allontanamento. La realtà virtuale e quella aumentata soffrono leggermente di questi preconcetti, ma li superano brillantemente attraverso la dimostrazione pratica che per il loro utilizzo non servono modifiche sostanziali al proprio modo di agire. Il pericolo tecnologico è quindi superato attraverso un approccio singolarmente leggero e indolore, le informazioni si trasformano, attraverso il digitale, in opere compiute che arrivano dirette e chiare all’utilizzatore, la linea di comunicazione tra uomo e macchina pone le sue basi su una struttura estremamente elementare, dove la naturalezza del movimento trova il suo spazio. Si, naturalezza è la parola chiave per descrivere l’uso delle nuove tendenze tecnologiche. Naturalezza nei movimenti ricreati in realtà virtuale, naturalezza nella visualizzazione degli elementi 3D perfettamente integrati nel mondo reale attraverso la realtà aumentata. Ciò che è parte di noi fin dalla nascita, la scoperta del controllo dei nostri movimenti e l’elaborazione visiva di ciò che ci circonda è parte integrante della tecnologia, che ci aiuta a muoverci con maggiore sicurezza, o con maggiore consapevolezza, perché ciò di cui andiamo a disporre in termini visivi supera gli attuali blocchi fisici. Si potranno quindi vedere tac combine sovraimresse sul paziente per individuare meglio la posizione di patologie riscontrate, potremo vedere ciò che ci aspetta sotto ai tessuti durante una chirurgia ancora prima di effettuare il primo taglio o potremo simulare il nostro intervento più e più volte sul gemello digitale del nostro paziente per capire come arrivare dove prima era pericoloso arrivare senza avere le necessarie informazioni.
Quella appena descritta è una piccola goccia all’interno di una mare di possibilità che possono diventare realtà nel giro di breve. La cultura digitale e quella legata alla virtualizzazione del paziente è imprescindibile se vogliamo arrivare ad un nuovo livello di efficenza ed efficacia del nostro lavoro. Informarsi delle possibilità che la tecnologia ci offre deve essere parte integrante del nostro lavoro e, grazie a nuove iniziative di sensibilizzazione promosse anche dalla nostra associazione, è possibile creare nuove opportunità di crescita e di sviluppo.
Il punto di incontro tra tecnologia e medicina è a portata di mano, oggi il digitale è vicino e di facile utilizzo, le informazioni sono collezionatili velocemente e utilizzabili immediatamente sia nello studio del medico, in fase di diagnosi o preparatoria, sia in sala operatoria, come strumento facilitatore.
Che sia studio, approfondimento, simulazione, pratica o lavoro oggi realtà virtuale e aumentata possono realmente fare la differenza e definire nuovi standard rivoluzionando anche l’ambito medico.